Tipico piatto della cucina
povera, nella quale si utilizzano le poche materie prime offerte dall'aspro
territorio valtellinese, così da povera diventa...ricca in grassi e calorie
Taroz significherebbe rimescolata, miscuglio (da tarare= mescolare). Esistono molte varianti della ricetta, ma noi vi proponiamo la versione tradizionale, più famosa in Valtellina.
Taroz significherebbe rimescolata, miscuglio (da tarare= mescolare). Esistono molte varianti della ricetta, ma noi vi proponiamo la versione tradizionale, più famosa in Valtellina.
400 g di patate
200 g di
fagiolini verdi
200 g di
formaggio Casera
150 g di burro
50 di cipolla
sale, pepe e
noce moscata q.b
200 g di formaggio di grana per la cialda
Preparazione:
A cottura ultimata scolare le verdure, porle in un tegame ed aggiungere il Casera tagliato a cubetti, metà del burro, il sale, il pepe e la noce moscata.
Con l'aiuto di un cucchiaio di legno, spappolare il tutto a pezzetti.
Facoltativo Scaldare una padella antiaderente di circa quindici centimetri di diametro, cospargerne il fondo con una manciata di formaggio di grana grattugiato e formare una cialda per ogni porzione. Togliere la cialda dalla padella appena tende a colorirsi, appoggiarla sopra un bicchiere capovolto, darle forma con l'aiuto della mano, lasciarla raffreddare, quindi toglierla dal bicchiere. Riempire la cialda con i taròz.
Rosolare la cipolla tagliata a fettine (volendo si possono mettere anche dei dadini di pancetta) nel restante burro, finché il burro stesso diventi color nocciola, e versare il condimento sopra ai taròz.
Buon Appetito!
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